Domanda:
La Precarietà può dare Sicurezza?
Spidek [Incognito Spyke]
2013-01-26 06:03:35 UTC
Questa è una domanda che volevo fare da almeno un anno, ci ho sempre girato intorno e oggi mi sta venendo di farla...
La precarietà, economica, ma anche affettiva, sentimentale, relazionale, può dare sicurezza? Una sicurezza vera e duratura? O la Sicurezza deve essere sempre e comunque "collegata" a qualcosa di stabile, da un posto di lavoro a tempo indeterminato a una relazione affettiva "stabile"?

Oppure, vivendo in questo presente "fluido", atomizzato, disgregato, anche il concetto di "sicurezza" va rivisto?
Voglio dire, il fatto di essere consapevoli di vivere in uno stato di "precarietà" (non solo lavorativa ma anche affettiva e sentimentale) può dare un senso di sicurezza maggiore rispetto ad una condizione stabile? E' sbagliato" accettarlo o anche "sceglierlo"?
Ho letto un articolo che mi ha "illuminato" e che magari dopo linko.
Per il momento lascio la parola a voi!
Otto risposte:
etcetera
2013-01-26 13:11:34 UTC
Mi torna in mente la battuta di Monti: lo stesso lavoro per tutta la vita, che noia! Che vale anche sostituendo alla parola lavoro quella di coniuge, amante, amico e via andando.

La precarietà non può ovviamente dare sicurezza, se così non fosse gli esseri umani non si sarebbero mai dati la pena di costruire abitazioni solide, società stabili, né di cercare leggi scientifiche inviolabili, tanto meno dei eterni, verità epistemiche e metodi logici, ma avrebbero continuato a vagare da un capo all'altro del pianeta, cercando opportunità da esaurire per passare subito alla prossima. Grazie alla morte di tutti gli dei siamo tornati esseri perpetuamente erranti (erranti in tutti i sensi), erranti per vincere la noia dell'indifferenza prodotta dall'omologazione, erranti per non perdere alcuna opportunità che il caso, questo dio indifferente e ottuso, offre a chi sa come trarne profitto, al tecnico dunque che ha eliminato il filosofo metafisico che a sua volta aveva eliminato il mistico religioso.

Si potrebbe allora dire che invece una nuova sicurezza sorge all'orizzonte: la sicurezza del proprio saper come fare per trasformare le fluttuazioni senza senso del caso in opportunità, il fuoco del fulmine accidentale nel mio focolare e il mio focolare in mezzo di profitto quantificabile e dunque sicuro e riproducibile a piacere. In realtà pure questa si è rivelata un'illusione, anzi l'illusione delle illusioni, perché pure la competenza tecnica, soprattutto la competenza tecnica, mostra oggi più che mai la sua inadeguatezza a fronte di fenomeni globali e impredicibili nei loro effetti come il terrorismo, le crisi economiche, il degrado impressionante degli ecosistemi. Oggi più che mai, nonostante il livello di controllabilità tecnica raggiunta (e forse proprio per questo, perché la tecnica nasconde sistematicamente a se stessa la propria fallacia) siamo esposti alle più devastanti catastrofi inaspettate, il nostro retro pensiero è esposto. Noi poi siamo del tutto esautorati da queste competenze, pure i cosiddetti esperti in virtù del loro mistificante specialismo e gli apprendisti stregoni finiscono sempre per apparire per quello che sono, sotto i loro abiti paludati, le loro stimate carriere e i loro strumenti retorici.

Siamo insicuri e quindi infelici, ne è prova l'uso sempre più smodato di psicofarmaci e droghe che ormai coinvolgono proprio nei paesi più industrializzati che cita FOD più della metà della popolazione che ha sempre più necessità di tenere coperta la propria devastante angoscia: la propria radicale insicurezza esistenziale, ne sono prova le sempre più frequenti esplosioni individuali di follia distruttiva e autodistruttiva, urla di bestie insensate colpite a morte dentro.

Ma indietro non si può tornare.. gli dei ci opprimono, le verità eterne ci tolgono opportunità, i partners stabili, come i lavori per una vita e gli abiti a fine stagione finiscono con l'annoiarci. La sicurezza, l'unica sicurezza ancora possibile è il poter contare gli uni sugli altri, è il sentimento di convivialità reciproca di cui lo stato sociale è stato un primo abbozzo rozzo, ma prezioso negli intenti. Questa nuova convivialità, sentita e non burocratica, è l'unica speranza per poter trasformare in opportunità il naufragio che si profila all'orizzonte di un mondo divenuto liquido come un oceano su cui aleggiano terribili tempeste. Impariamo a sorreggerci gli uni con gli altri, forse è l'occasione buona a dispetto di tutti i geni egoisti che ci infestano avvelenandoci con le loro oscene retoriche
francesco marchesi
2013-01-27 10:54:13 UTC
credo che la precarietà nno dovrebbe influire sulla nostra sicurezza, dovrebbe perchè in italia nno funziona cosi, sono stato precario per due anni in francia lavorando solo con agenzie di interim, nno ho mai avuto paura di nno arrivare a fine mese perchè la mobilità è normale e quindi si cerca dei lavoranti e delle possibilità di lavoro in egual (quasi) misura e quindi nno ti angosci, la precarietà affettiva, sentimentale, relazionale è voluta o casuale o per problemi che abbiamo con noi stessi che dovremmo risolvere per poter tornare ad una normale precarietà di queste cose è solo sbagliato che nno ci sia la possibilità di mangiare per tutto il mese amen
anonymous
2013-01-26 10:40:02 UTC
a me sì, da sicurezza. se mi chiedono perché, rispondo che non mi va di essere legata a niente, ai soldi o alle relazioni o ai beni materiali. ma sento che c'è di più: per la parte economica, è che non voglio assolutamente perdere di vista quello che vedo dal basso, non voglio dimenticare chi sta peggio di me; per la parte affettiva, perché ho paura di precludermi tante opportunità, e quindi mi dà sicurezza l'idea che tutto e tutti possano cambiare.



credo che sia perché quando ero ragazza, avevo questa certezza infondata che la mia vita fosse già scritta, che nulla potesse cambiare, ed era una cosa deprimente, soprattutto considerato che lo pensavo anche a 11-12 anni. quindi mi piace la precarietà, amo i cambiamenti perché mi ricordano che sono viva, e non credo che riuscirei a sopportare una vita 'sicura', senza imprevisti, senza cadere in depressione.
?
2013-01-29 23:28:04 UTC
dico il contrario

chi non si sente sicuro, guarda gli altri come possibili nemici
anonymous
2013-01-26 06:22:08 UTC
Flexible work + benefit + welfare= aziende con bilancio in attivo = fanno bene ai lavoratori



http://www.linkiesta.it/baby-sitter-e-maggiordomo-la-produttivita-parte-dal-welfare



così funziona nei paesi altamente industrializzati



L'italia è un paese altamente industrializzato?



ciao!!



P.S: l'unica cosa certa nella vita è che si deve morire
?
2017-01-11 23:26:05 UTC
Bella domanda.Diciamo che i ricchi sono esaltati e i potenti sono adulati. IL troppo potere spesso non dà alla testa quando si riguarda di un potere acquisito con losche conoscenze, invece, according to quanto si riguarda di potere acquisito col denaro si. L' unica cosa che potrebbe curare una personality da questo stato è perdere quella posizione di prestigio ma, l. a. maggior parte delle persone che si credono potenti, non lo sono
Paolo
2013-01-26 10:26:12 UTC
assolutamente no!
?
2013-01-26 06:10:23 UTC
Se c'e la fai a sopportare una situazione di vita altamente precaria,sei una persona psicologicamente forte.Se sei una persona psicologicamente forte,sei in grado di affrontare qualsiasi situazione.Se sei consapevole di essere in grado di affrontare qualsiasi situazione,sei una persona molto sicura di se e di cio che e'.


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