Ecco qui l'eterna lotta tra i poveri precari/disoccupati schiavizzati da un sistema padrone e i fannulloni di turno. Ma, allora, chiediamoci: il mondo della (dis)occupazione è fatto da gente infaticabile o da fannulloni/bamboccioni/sfigati?
Personalmente, non voglio sparare e zero su una generazione che è anche la mia; e nemmeno voglio farlo su un sistema che, tutto sommato, nemmeno mi impegno fino in fondo a cambiare. Io credo che le colpe stiano da entrambe le parti, per una serie svariata di ragioni.
L'Europa, fino alla prima metà del '900, è stata sempre la culla della Bellezza. In Europa hanno scolpito Fidia e Michelangelo, in Europa hanno dipinto Leonardo e David, in Europa hanno scritto Shakespeare e Dante, in Europa hanno composto Mozart e Rossini. Paradossalmente, persino il nazismo era, a modo suo, una ricerca estrema di Bellezza e Perfezione, poichè il nazismo credeva ch'esse consistessero nell'omologazione totale degli esseri umani: solo così, si credeva, ci sarebbe potuta essere la pace nel mondo (una razza, un capo, uno stato, una religione etc.)*.
In realtà una certa incrinatura di questo culto del Bello la si è già avuta durante la seconda rivoluzione industriale, quando si preferiva l'utile al bello. Da allora, quest'idea non è mai venuta meno. Soprattutto, essa si è rafforzata con il benessere diffuso e generalizzato che qui abbiamo avuto negli anni '70 e '80.
Cosa voglio dire? Che noi abbiamo perso il culto del Bello. Che non vuol dire diventare artisti, ma trovare il Bello in ogni cosa che facciamo. Persino in un lavoro che a prima vista ci sembra terribilmente noioso. Ora non voglio autoesaltarmi (lungi da me…) però io riesco ad appassionarmi a qualunque cosa, fosse anche la più idiota o stupida del mondo. Da piccolo mi piaceva la matematica e non molto l'italiano, poi, col tempo, si è invertita la tendenza. Tuttavia, quelle volte che studio matematica (molto di rado) non posso che apprezzarne il rigore quasi masochista ed anche la genialità di chi ha trovato certi teoremi. Ora sto studiando psicologia: se non fosse per il fatto che devo preparare un esame in 4 giorni, la materia sarebbe interessantissima e molto utile per capire che noi, della nostra mente, non sappiamo davvero nulla. Ma così anche per molte altre cose: insegnare può essere utile per imparare qualcosa per se stessi; lavorare al call center insegna ad avere sempre la risposta pronta; fare l'agricoltore instaura un legame (faticoso quanto, sotto sotto, piacevole) tra noi e la natura. Ogni cosa ha, dentro di sè, la propria Bellezza, che non aspetta altro che essere trovata. Quanti casi umani può incontrare una cassiera di un supermercato! Casi umani di cui lei non conoscerà nulla, che lei ha visto una volta sola e di sfuggita, magari piccole scenette quotidiane… Io terrei un diario con tutte le persone che mi sono passate davanti. Chissà, potrebbe essere un libro :P
Insomma, ti dico questo perchè io potrei stare da qualsiasi parte. Naturalmente, ci sono lavori per cui ho compiuto degli studi e che preferirei fare ed altri che sarebbero di "ripiego", ma alla fine l'entusiasmo non cambia molto. Anzi, devo dirti: io difficilmente mi fermo da una parte sola, devo cambiare e trovare sempre nuovi interessi. Chissà, magari un giorno andrò a fare il marinaio :P (lo dico perchè tutti i marinai sono bonazzi LOL)
Abbi compassione di chi non fa il suo lavoro con passione. Il lavoro è ciò che facciamo e la nostra vita: chi non s'appassiona al suo lavoro sarà sempre un frustrato. E chi è frustrato non può nemmeno avere una famiglia serena. Non farsi piacere il proprio lavoro vuol dire non farsi piacere la propria vita. Che spreco! Qui, nel nostro mondo, c'è tanta Bellezza che aspetta solo di essere trovata ;)